Ricerca libera
17-04-2021
IN VINO VERITAS?
Qualche riflessione personale sul fatto che molti dei vini che vengono consumati nella tavole di tutto il mondo contengono saccarosio e nessuno lo sa.
Sapevi che secondo il Codice Internazionale delle Pratiche enologiche il vino e esclusivamente la bevanda risultante dalla fermentazione alcolica totale o parziale dell′uva fresca, pigiata o meno, o del mosto d′uva?
Sapevi che in molti vini viene aggiunto il saccarosio per aumentarne il grado alcolico?
Sapevi che meno dell′1% della popolazione mondiale è a conoscenza di questo fatto?
Sapevi che uno dei mantra delle Istituzioni Europee è quello della trasparenza e della corretta informazione al consumatore, con l′obiettivo di fornirgli le basi per effettuare scelte consapevoli?
Sapevi che in nessuna etichetta di vino contenente saccarosio viene evidenziata la presenza di questo ingrediente, al contrario di quanto avviene in qualsiasi altro prodotto alimentare o bevanda?
Sapevi che le legislazioni di molti Stati vietano l′aggiunta di saccarosio dei vini prodotti sul proprio territorio, salvo poi permettere il commercio di vini prodotti in altri Paesi che lo contengono?
Pongo, qui, queste domande come Marco Bertagni, cittadino del mondo, come amo definirmi.
Le stesse domande sono contenute, ma sotto forma di affermazioni, in una lettera aperta alle Istituzioni Nazionali e Internazionali che ho firmato, a Marzo 2021 nella veste di presidente delle Associazioni italiane ed europee dei produttori di Mosti d′Uva, FederMosti e MUST. Quella lettera aperta, intitolata, come questo articolo, ma senza il punto interrogativo finale, IN VINO VERITAS, è stata co-firmata dal presidente di Federconsumatori, la più importante associazione consumieristica italiana, Emilio Viafora.
Fra le tante battaglie che da oltre trent′anni di carriera come lobbista ho portato avanti, a tutela degli interessi etici e legittimi prima nell′Industria dolciaria, poi di quella della distillazione e ora di quella dei mosti d′uva, questa è quella che come individuo, spogliato dalle vesti di rappresentante istituzionale di un settore, sento più mia ed è per questo che grazie al supporto di Federconsumatori, ho deciso di portarla all′attenzione del consumatore.
Per tanti anni abbiamo richiesto agli addetti ai lavori, ovvero ai produttori di vino, ai trader, ai governi e ai parlamenti di diversi Stati e a livello di istituzioni Europee e Mondiali (OIV), di aiutarci a far emergere questo segreto del mondo del vino.
Tuttavia, complessi giochi di interessi e poteri sommersi, o palesi, piuttosto che la paura di scoperchiare un vaso di Pandora, o di scatenare ritorsioni collaterali nel contradditorio scenario della Politica Agricola Comunitaria, hanno fatto sì che non solo la pratica della chaptalisation, ovvero di aggiunta di zucchero nel vino, non fosse abolita, ma che non si arrivasse nemmeno a scrivere in etichetta contiene zucchero nei vini che invece utilizzano questo ingrediente, totalmente esogeno alla filiera dell′uva e proibito nei disciplinari di produzione di Paesi come l′Italia, la Spagna, il Portogallo e la Grecia.
Quindi, se da un lato, come piccoli Davide, continuiamo la nostra battaglia tecnica e legale contro i Golia del vino zuccherato, nelle sedi istituzionali, abbiamo, dall′altro lato, deciso di integrare questa strategia, alzando l′asticella dell′attenzione del consumatore su un tema che lo riguarda da molto vicino.
Il vino è nel mondo, o quantomeno in Europa, una bevanda di estrema importanza che va ben al di là dei numeri di bottiglie vendute.
Il vino è cultura, tradizione, stile di vita.
Perché, proprio il mondo del vino che tanto si prodiga, a ogni latitudine, per raccontare belle storie sui vitigni utilizzati, sulle caratteristiche del terroir, sui profondi e indissolubili legami col territorio si ostina in maniera compatta, con qualche rara e nobile eccezione, a osteggiare una maggior trasparenza su quello che contiene il vino?
Tu, come consumatore, cosa pensi?
Vorresti sapere se il vino contiene o meno del saccarosio?
I latini, che spesso avevano ragione, direbbero ancora, al giorno d′oggi, IN VINO VERITAS?